Secondo il Concilio Vaticano I la Rivelazione è chiusa. Cioè, la Chiesa cattolica sostiene che Dio, pubblicamente, non ci rivelerà più nient’altro oltre quello che è già presente nella Sacra Scrittura. Tuttavia, come vedremo a breve, la Rivelazione non è chiusa, perché è la stessa parola di Dio a smentire gli autori del Concilio. Ma al di là di questo, c’è anche da capire che una tale presa di posizione è semplicemente dettata da mancanza di buon senso.
Il monopolio della verità

Da sempre la Chiesa cattolica ha cercato di imporre, nel bene o nel male, le sue interpretazioni riguardo la parola di Dio. Se da una parte un tale comportamento era comprensibile in deteriminati periodi storici, dove si diffondevano eresie piuttosto bellicose, dall’altra imporre la verità è un comportamento assolutamente inaccettabile, perché in antitesi alla vocazione di Gesù Cristo: offrire l’immagine di Dio nel Mite Agnello, che pur di non prevaricare l’uomo si lascia torturare ed uccidere. Perché senza la libertà e la ricerca della Verità, aderire alla fede cristiana non ha alcun valore. E il rischio più grande rimane sempre quello del fideismo.

Dunque, il continuo tentare di soffocare ogni possibile interpretazione che non fosse in linea con il Magistero straordinario, con il passare del tempo, comportò la nascita di ambienti esoterici dove si cercò di comprendere la Storia della Salvezza anche abbracciando diverse interpretazioni bibliche. Tutto l’esoterismo cristiano nasce proprio per sopperire alla mancanza di libertà di pensiero all’interno del mondo cattolico. E, in seguito, anche a quello protestante. Ovviamente, sappiamo bene che una gran parte di queste “correnti esoteriche” finì per sposare posizioni incompatibili con la verità evangelica. Ma questo dimostra quanto sia controproducente imporre la verità anche qualora si abbia pienamente ragione, in quanto si ottiene il risultato opposto.
La mistica cattolica

In questi duemila anni di Cristianesimo Dio è più volte entrato nella storia attraverso la mistica cristiana: l‘esperienza diretta di Dio. Molti grandi santi riconosciuti dalla Chiesa cattolica hanno avuto rivelazioni extrabibliche che hanno alimentato la fede di intere generazioni o addirittura cambiato le sorti della storia, come per esempio Santa Giovanna d’Arco. La Chiesa, non potendo avere alcun controllo su tali manifestazioni del divino, le ha ben presto ridotte con il termine di “rivelazione private”. Cioè, una rivelazione rivolta al mistico che nulla aggiunge alla Rivelazione biblica. In realtà questo espediente non riesce a nascondere la contraddizione di fondo: le rivelazioni dei mistici, spesso, sono rivolte a tutti i fedeli e possono svelare fatti che non sono narrati nei Vangeli o nella Bibbia. Prendiamo ad esempio mistiche come la beata Anna Katharina Emmerick, a cui Gesù rivelò in maniera molto più ricca e approfondita molte vicende evangeliche. Oltre a parti della storia di Cristo del tutto inedite rispetto ai Vangeli. Come per esempio il viaggio di Gesù verso le terre dei Re Magi.
Altre mistiche
Lo stesso capiterà nelle apparizione mariane e con molte altre figure mistiche. Tra le più recenti abbiamo Luisa Piccarreta e Maria Valtorta. Quest’ultima ebbe visioni della vita di Gesù e Maria in maniera piuttosto dettagliata, scrivendo un’opera inizialmente nota come Il Poema dell’Uomo Dio. Adesso conosciuto come L’Evangelo come mi è stato rivelato.
Il Poema dell’Uomo Dio

Un’opera di oltre cinquemila pagine che rivela molti dettagli storici che la Valtorta, vissuta nella prima metà del XX secolo, non poteva in alcun modo conoscere, come sostenuto da diversi studiosi, storici e biblisti. L’opera, divisa in dieci volumi, si diffuse rapidamente e molti ancora oggi affermano di essersi addirittura convertiti grazie agli scritti valtortiani. Naturalmente la Chiesa fece quello che sempre fa in questi casi: inserì i libri della Valtorta nell‘Indice dei libri proibiti, senza nemmeno offrire una spiegazione al riguardo. Personalmente ho letto gli scritti della Valtorta, anche i cosiddetti “Quaderni”. E non mi definiscono un valtortiano convinto. Ma è innegabile come molte delle cose che questa mistica scrisse nel corso della sua vita erano conoscenze che una donna della prima metà del ‘900, costretta a letto per buona parte della sua vita, non poteva sapere in alcun modo.
La foresta pietrificata
Si possono fare innumerevoli esempi, come le descrizioni accurate dei luoghi in cui si svolsero le vicende evangeliche. Ma soprattutto anche ambienti del tutto nuovi rispetto ai Vangeli, come la foresta pietrifcata che la sacra famiglia attraversò durante la fuga in Egitto. Si scoprì che tale luogo esiste per davvero e non è frutto della fantasia di una donna poco colta e costretta a vivere nel suo letto. Ma dei fatti alla maggior parte degli uomini di Chiesa importare poco.
Rivelazione e Magistero

Oggi sappiamo che non sempre il Magistero della Chiesa cattolica fu in linea con la Sacra Scrittura. Potremmo fare diversi esempi. Uno dei più noti è senz’altro quello di Papa Giovanni XXII che negò la visione beatifica, scatenando addirittura l’ira di Filippo VI, re di Francia. Ma come fa notare Roberto de Mattei nel suo articolo sull’Osservatore Romano, ci fu chi si rifiutò pubblicamente alla suprema autorità del Pontefice. Un’importante verità della nostra fede poté essere così conservata, trasmessa e definita, proprio perché non venne a mancare un pensiero critico nei confronti del papa caduto in errore. E grazie a Dio, Giovanni XII morì prima di proclamare come dogma il suo errore teologico.
Concilio di Trento
Anche il Concilio di Trento, che coinvolge ben cinque papi e che fu importantissimo per la fede cattolica, non fu del tutto aderente alla Sacra Srittura quando affermò che tutta l’umanità fu corrotta subito dopo il peccato di Adamo, mentre la Genesi mosaica ci narra della Santa Stirpe di Seth che scomparve soltamente dopo i fatti narrati in Genesi 6, 1-4. Ma nessuno all’epoca si pose il problema, perché la questione di Genesi 6 era ancora un vero e proprio tabù. Del resto, lo è ancora oggi.
La parola di Dio ha sempre ragione
Come sosteneva Ratzinger quando era ancora cardinale, se il Magistero contraddice la Rivelazione ne consegue il primo è in errore. Pertanto, prendere per oro colato tutto quanto è parte del Magistero, fosse pure tipo straordinario, non è saggio da parte di un cattolico. Occorre sapersi mettere in discusione su ogni cosa, anche qualora si trattasse di un dogma, perché fede e ragione devono avanzare di pari passo. Del resto, soprattutto oggi, nella Chiesa cattolica esiste una vera e propria illogicità. Perché molti cattolici, preti inclusi, seguono ciecamente il Papa e il Magistero odierno, ma rifiutano molti dei dogmi cattolici. Personalmente conosco chi segue per filo e per segno il Papa e/o il Magistero. Ma poi non crede in dogmi importantissimi come il monogenismo.
Dogmi extrabiblici

Esistono anche diversi dogmi cattolici, fondamentali per la nostra fede, che non sono rivelati nella Sacra Scrittura. Essi sono frutto di una tradizione teologica che ha cercato di dedurre dai Vangeli e dalla mistica verità di fede come i dogmi mariani: l’Immacolata Concezione e la Gloriosa Assunzione di Maria Sanissima. Tali verità non contraddicono la Sacra Scrittura, ma non ne fanno parte. Per tale motivo sono rigettate dal Protestantesimo. Questo ci dimostra come nel corso dei secoli la Chiesa cattolica abbia introdotto nella sua Dottrina elementi della Storia della Salvezza acquisiti attraverso un’esperienza di Dio posteriore alla Sacra Scrittura.
Cosa dice la parola di Dio al riguardo?
Gesù stesso affronta l’argomento della Rivelazione, in Giovanni 16, 12:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete in grado di potarne il peso […].»
Abbiamo anche l’apostolo Giovanni che rimarca la stessa cosa affermando in Giovanni 20, 30:
«Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.»
Alcuni affermano che l’apostolo si riferisse ai miracoli descritti negli altri Vangeli. Ma il passo di Giovanni 21, 25 evidenzia che le cose non stanno affatto così:
«Vi sono ancora molte cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.»
Anche Paolo di Tarso, in Romani 8, 19, evidenzia una cosa molto importante se letta alla luce della Genesi Biblica:
«La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio […]»
Cioè, quando ci sarà una piena comprensione dell’esistenza dei Figli di Dio, gli Elohim di Genesi 6, si innescerà un cambiamento in tutto il globo. Perché l’umanità, scoprendo la propria condizione di figli degli uomini, potrà comprendere il vero senso della Resurrezione della carne, come suggerito anche da Luca 20, 36.
Tornando a Giovanni, in 1 Giovanni 3, 2 l’apostolo afferma una cosa importantissima:
«Carrissimi, noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.»
La Fine dei Tempi

Detto in altre parole, attendiamo che ci venga rivelato cosa ci aspetta una volta che il tempio dei figli degli uomini si sarà compiuto. Ed è assurdo scoprire che il Concilio ha cercato di affermare che la Rivelazione è chiusa, proprio sfruttando quanto scritto da Giovanni alla fine del libro dell’Apocalisse:
«[…] e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.»
È chiaro come il sole che l’apostolo Giovanni si riferiva soltanto al libro dell’Apocalisse e che tutto questo non c’entra un bel niente con il resto della Rivelazione.
Conclusione

L’affermazione che la Rivelazione sia chiusa è la palese dimostrazione che quando gli uomini di Chiesa agiscono in malafede e in contrasto con la parola di Dio, il Magistero ordinario o straordinario non ha alcun valore. Ergo, possiamo affermare senza alcun dubbio che il Magistero non sempre equivale a verità. Da un punto di vista teologico, Dio Onnipotente è Infinito ed Eterno. E per questa ragione Dio Padre ci rivelerà sempre «cose nuove», perché siamo chiamti da Gesù Cristo ad entrare in un Regno che non avrà mai fine (Luca 1, 32-33):
«Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».