Al di là dello spazio e del tempo – Il libro di Teneramata ★★★★★
Ringrazio Dio per la sua meravigliosa Provvidenza, che ha disposto che arrivasse fino a me questo modesto ma prezioso libretto. L’Autore è il Dr. Ricardo Pérez Hernández, deceduto in Città del Messico il 15 Febbraio 1978 (sei mesi dopo la pubblicazione); era sposato e senza figli. Abitava in Calle de Canela, n. 62, Tlalpan, México 22, Distretto Federale. L’ho tradotto e pubblicato col suo nome nel 1991, aggiungendo alcune note a piè di pagina. Vorrei avvertire il lettore che non conviene fermarsi all’apparenza di un piccolo saggio di “fantascienza” come genere letterario in cui situarlo, sebbene meglio si potrebbe dire “fanta-cosmologia”. In realtà ci offre, appoggiandosi sorprendentemente sulla teoria della Relatività, una visione del mondo nuova, in sé stessa coerente, consolante, ottimista, bella, che se in un primo momento può lasciare una certa perplessità, ciò è dovuto al fatto che mai nessun mortale ha avuto la possibilità di contemplare la realtà da un’altra prospettiva che non fosse quella soggettiva del legame della coscienza col momento presente. È un’intuizione indimostrata e indimostrabile all’evidenza dei sensi, di pochi geni dell’umanità, come ad esempio Platone col “mito della caverna”. Quindi, per noi uomini mortali, mai passerà da essere solo una bella IPOTESI. L’Autore ne è consapevole e la presenta con modestia al buon senso di chi legge. Ma in suo favore ha una sana logica interna e una buona sintonia con la Verità rivelata, che la Chiesa custodisce e professa. Ovviamente ci saranno ancora non pochi argomenti (dentro l’argomento del libro) da chiarire ancora meglio alla luce della Fede della Chiesa, che resta sempre il supremo criterio di discernimento. Ma l’armonia c’è, e questo libretto aiuta a comprendere meglio e con molta maggior luce tante verità della Fede, soprattutto quelle che riguardano “i Novissimi”. Il lettore dovrebbe saper cogliere la vera tesi cosmologica del libro (il valore di ogni atto di esistenza di ogni essere creato, nel suo corrispettivo “spazio-tempo”, e la sua conservazione per sempre, reale e definitiva), a sostegno della Fede e della meravigliosa Speranza cristiana, senza smarrirsi in particolari pittoreschi o presuntamente scientifici, che possono essere discutibili e che sono a modo di “involucro”. L’Autore sarebbe in realtà una ragazza che attualmente non vive più la nostra vita mortale, ma la vita gloriosa del Cielo. È lei, secondo l’Autore, a spiegare il tema del libro. E qui sorge la solita prima difficoltà: ma è possibile? Ma veramente non si tratta di una fantasia dell’Autore o di un artificio letterario? Diciamo che è certamente possibile; e poi, che sia stata una vera “comunicazione” con una persona dell’aldilà o che non sia stata vera, a noi poco o niente interessa; ciascuno tenga invece conto solo del contenuto. Volesse il Signore che quanti lo leggono potessero ricavare, come frutto, almeno una fede più viva e un desiderio più ardente del Cielo, un amore più sincero al Signore e “una convinzione più profonda e operativa” del suo Amore!
Da sempre l’uomo si è posto la domanda del perché del male e della sofferenza. La Genesi ci dice che quando Dio creò l’uomo ne era molto soddisfatto e, come riporta il testo, disse che era ‘cosa molto buona’ (Gn 1: 31). Ma noi vediamo che al lato pratico non è così. A volte bambini nascono malati, con malformazioni congenite; a volte l’uomo si comporta con tale cattiveria che nessun animale lo eguaglia. Perché? Anche S. Paolo aveva notato che in lui coesistevano due nature. Tutti i tentativi fatti dall’uomo di costruire una società umana ideale sono falliti. Perché? Allora, è forse il caso di disperare? Assolutamente no! Dobbiamo piuttosto accostarci al problema con onestà intellettuale per scoprire le motivazioni profonde e poi trovare la soluzione più propositiva. Mezzo secolo fa in un paesino delle Prealpi bellunesi accadeva un fatto singolare, ma di una portata immensa, destinalo a cambiare il modo di pensare di tutta l’umanità: Dio si è chinato su un uomo umile, onesto, buono per spiegargli cosa mai fosse successo all’origine dell’umanità, del disordine che ne è seguito e quali sono state le conseguenze che questo fatto ebbe nel tempo. Per chiarire, diremo che Dio volle far luce sulle metafore dei primi sei capitoli della Genesi, Libro tanto contestato perché non chiaro alla lettura nemmeno delle persone più colte per il suo linguaggio assolutamente ermetico. Solo il suo Autore, cioè il Signore stesso, poteva darcene spiegazione e questo avvenne proprio con questa Rivelazione.