Lo scientismo è la dottrina che eleva la scienza a unico metodo valido per ottenere conoscenza, riducendo ogni altro campo del sapere, come la filosofia, l‘arte, la religione e la morale, a un‘illusione o a qualcosa di irrilevante. Nonostante le sue pretese di razionalità, lo scientismo è in realtà una filosofia ingenua che tradisce i principi stessi della scienza.
Non si può designare nessuno dei grandi scienziati come scientista. Tutti i grandi scienziati furono critici e cauti nei confronti della scienza. Furono ben consapevoli di quanto poco noi conosciamo. ~ Karl Popper
Il metodo scientifico

La scienza è un metodo incredibilmente potente per studiare il mondo materiale, ma ha dei limiti intrinseci che lo scientismo ignora. La scienza risponde alla domanda del “come“, ma non può rispondere a quella del “perché“. Può descrivere le leggi che governano l‘universo, ma non può spiegare il senso della vita, la natura della coscienza, l’origine del male o l’esistenza di Dio. Da un punto di vista prettamente protologico, lo scientismo è l’errore filosofico più grave, poiché ignora la dimensione spirituale dell’uomo e il suo bisogno di significato riguardo le origini di un’esistenza umana così limita e ferita.
La concupiscenza come motore dello scientismo

La ricerca sfrenata di progresso, tecnologico e scientifico, che spesso caratterizza lo scientismo, può essere vista, come una forma di concupiscenza: un tentativo di salvare l‘umanità in modo orizzontale. Non è un progresso fine a se stesso, ma un disperato tentativo, forse inconscio, di ricostruire artificialmente lo stato di benessere delle origini. La tecnologia e la medicina non sono quindi una vittoria della ragione, ma i sintomi di un’umanità ferita, che cerca disperatamente di curare le proprie malattie e colmare un vuoto esistenziale con i frutti della sua stessa caduta.
La rinascita dello spirito

L’uomo non è solo un aggregato di molecole, ma un essere in cerca di una verità più alta. La scienza da sola non può soddisfare questo bisogno. Coloro che cercano la Verità, in realtà, cercano Dio.
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.» ~ Giovanni 14, 6
E in questo si riconosce il valore della scienza come strumento, ma non la sua idolatra. L’uomo la usa per comprendere la creazione, non per sostituire la causa ultima: Dio. La via del salvezza non è attraverso un laboratorio, ma attraverso la “presa di coscienza”, un momento di verità che rivela se si è pronti a fare la scelta radicale di abbandonare il “vecchio uomo” per diventare un “nuovo essere”: un figlio di Dio.
Lo scientismo fallisce perché non può rispondere alla domanda più importante di tutte: “Chi sono?”, “Perché esisto?”, “Qual è il senso della mia vita?”. Per delle risposte autentiche, non bisogna guardare al microscopio, ma dentro se stessi, mettendo a nudo la nostra anima.
Il primo principio è che non devi ingannare te stesso, e tu sei la persona più facile da ingannare ~ Richard Feynman
Un approccio complementare

La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca. ~ Albert Einstein
Come abbiamo già ripetuto più e più volte, come ne “La scomparsa della Fede e la crisi spirituale”, la fede deve avanzare di pari passo con la ragione. Dunque le scoperte scientifiche hanno anche un grande valore per le Verità di fede. Anche separare nettamente scienza e fede è un modo per non rispondere a quelle domande esistenziali che richiedono una conoscenza fenomenologica, basata su dati, esperimenti e modelli che descrivono come funziona il mondo materiale. La scienza risponde al “come” e al “cosa” dei processi naturali.
La fede, d’altra parte, si occupa di una conoscenza ontologica ed esistenziale. Cerca di rispondere al “perché” dell’esistenza, al senso della vita, alla moralità e alla natura ultima della realtà. Scienza e fede sono complementari per la ricerca della Verità. E lo scientismo ignora la natura ferita del genere umano per questioni prettamente ideologiche. La vera scienza, al contrario, dovrebbe indagare su tale condizione umana:
- Scienza: Descrive la meccanica della concupiscenza, i processi neuronali e ormonali, le dipendenze chimiche e comportamentali che portano l’uomo a una ricerca sfrenata del piacere e a gravi disordini affettivi. Soprattutto, il desiderio di prevaricare l’altro per affermarsi all’interno della società.
- Fede: Spiega l’origine di questa condizione come conseguenza della caduta e della separazione da Dio, offrendo un percorso di redenzione e di superamento di tali istinti sbagliati grazie alla Rivelazone: Storia della Salvezza. Quest’ultima ci appare sempre più comprensibile con il progresso scientifico.
L’errore dello scientismo è pretendere che il linguaggio della scienza sia l’unico valido, ignorando le domande che la scienza stessa non può porsi. La vera conoscenza, invece, emerge dalla complementarietà tra i due, dove la scienza esplora il creato e la fede svela il suo significato più profondo.
Conclusione
La cosa più incomprensibile dell’universo è che esso sia comprensibile. ~ Albert Einstein
Anche lo scientismo come tutte le dottrine religiose e ideologiche, si basa sul desiderio spamodico di sicurezze da parte dell’uomo. La persona non vuole la Verità, ma una certezza che la rassicuri su ciò che più teme inconsciamente. Nel caso dell’ateismo è la paura di Dio o del Giudizio divino e la possibilità che possa esistere una realtà che sfugge all’osservazione umana. Negando Dio si cerca di rassicurarsi che tutto quello che c’è nel cosmo lo possiamo controllare o, quantomeno, capire con la ragione umana. Un’illusione consolatoria, molto più radicale di quelle prettamente religiose. E non manca il fanatismo, nei cosiddetti “atei militati”.