Per secoli, il Gigante è stato relegato al mito, a un lontano eco delle cosmogonie bibliche e pagane. Eppure, le prime cronache del Nuovo Mondo pullulano di resoconti che sfidano la storia convenzionale. L‘America non fu solo una terra da scoprire, ma un continente in cui l‘ombra dei Giganti del Nuovo Mondo era ancora tangibile, tessuta nelle leggende locali e impressa nella memoria genetica dei suoi abitanti. Queste testimonianze, spesso liquidate dalla scienza moderna per mera convenienza, meritano una rilettura attenta, poiché si allineano perfettamente con la visione di una protologia più legata alle scoperte scientifiche. Una protologia in cui i Nephilim — una stirpe ibrida nata dall‘unione selettiva tra i Figli di Dio e le figlie di Caino — non erano solo figure mitologiche, ma una popolazione che dominò e conquistò le altre popolazioni umane, tanto da restare impressa in tutte le mitologie antiche.
I Patagoni: Giganti del Sud

Un dì a l’improvviso vedessemo un uomo, de statura de gigante, che stava nudo ne la riva del porto, ballando, cantando e buttandose polvere sovra la testa. ~ Dai resoconti di Antonio Pigafetta
Tra le narrazioni più celebri ci sono quelle dei primi esploratori che costeggiarono l’estremo sud. Ferdinando Magellano, durante la sua circumnavigazione nel 1520, descrisse con stupore gli indigeni che chiamò “Patagoni” (forse da patagón, “piede grande”).
- Testimonianza Oculare: Il cronista di Magellano, Antonio Pigafetta, descrisse uomini così alti che il marinaio medio arrivava a malapena alla loro vita. Affermò che sembravano avere “dimensioni gigantesche, con volti grandi e dipinti, e capelli che arrivavano appena alle spalle”. Sebbene le loro dimensioni (la media era probabilmente sui 2 metri, un’altezza enorme per l’epoca) siano state ridimensionate nei secoli successivi dai molti matromoni misti, il terrore e la meraviglia che ispirarono sono registrati in modo inequivocabile.
- La Memoria Ancestrale: Questi incontri non furono visti come eccezioni, ma come resti di un’antica popolazione. Nelle tradizioni locali, i Patagoni erano gli ultimi eredi di esseri immensi, i cui antenati risalivano a un’epoca remota, un’eco delle stirpi che l’evento geologico del Diluvio Universale aveva tentato di cancellare.
Le leggende del Messico e i resti ossei

E fu tanto alto che il più alto de noi li arrivava solamente a la cintura. Con questo era ben proportionato… ~ Dai resoconti di Antonio Pigafetta
Più a nord, nel cuore della Nuova Spagna (l’odierno Messico), i missionari e i conquistadores non trovarono solo leggende, ma quella che sembrava essere una prova fisica dell’esistenza dei Giganti.
- Il Codice di Tlaxcala: Gli indigeni raccontavano di una razza di giganti, i Quinametzin, che avevano abitato il Messico prima dell’arrivo degli Aztechi e che erano stati distrutti dagli dei per la loro malvagità e superbia, proprio come i Nefilim biblici.
- La Testimonianza Missionaria: Lo storico francescano Fray Bernardino de Sahagún raccolse numerosi racconti su questi esseri, descritti come cannibali e costruttori delle grandi piramidi. Ancora più impressionante è il fatto che gli Spagnoli, su indicazione degli indigeni, scavarono e trovarono ossa umane di proporzioni colossali (probabilmente resti di megafauna, ma che furono universalmente accettate all’epoca come ossa di Giganti). Queste furono addirittura inviate alla corte spagnola come prova dell’esistenza dei Giganti citati nella Bibbia.
La buona fede dei testomoni
Per lo che il capitano desiderava condurli in Ispagna o per força o per ingenio. E come il capitan li haveva donato li ferri [manette] de liga, pensando de li dare piacere… Nove de li nostri homini più forti a fatica li poterono buttar in terra et ligarli; benché uno de questi se disligò con furia… ~ Testimonianza scritta del cronista di Magellano
È facile per la storiografia moderna liquidare i resoconti dei missionari e degli esploratori come “esagerazioni dettate dalla meraviglia” o, peggio ancora, come “tentativi deliberati di mistificazione”. Tuttavia, è essenziale considerare la buona fede di questi testimoni. Uomini come Pigafetta, cronista di Magellano, o i frati francescani del Messico, erano mossi da una profonda fede, e non da un desiderio di fama letteraria. Essi registravano ciò che credevano di aver visto, spesso in un‘ottica che cercava di conciliare le scoperte del Nuovo Mondo con la loro comprensione delle Sacre Scritture (inclusi i Giganti della Genesi).
La loro testimonianza non è la prova di un inganno, ma la fedele documentazione di un disagio storico e antropologico davanti a figure e resti che sfidavano la loro comprensione. Sebbene alcuni ritrovamenti di “ossa colossali” (come abbiamo accennato, probabilmente megafauna) siano stati successivamente ridimensionati dalla scienza, il fatto che queste ossa fossero considerate universalmente come prova dei Giganti indica quanto la memoria di una stirpe più grande fosse ancora vivida e credibile nel Nuovo Mondo.
Questa serie di articoli proseguirà il viaggio di scoperta: dopo aver esaminato le testimonianze storiche, in futuro ci immergeremo nell’analisi di veri ritrovamenti archeologici di ossa umane gigantesche, con dati e misurazioni specifiche, per fornire una prospettiva più completa e inconfutabile rispetto a chi afferma, senza mezzi termini, che i Giganti rimangono soltanto un mito.
I Nefilim del Nuovo Mondo

Questi resoconti sui Giganti del Nuovo Mondo non sono semplici favole folcloristiche; sono frammenti di una memoria storica ancestrale, perfettamente coerenti con la protologica di gran parte della tradizioni religiose di tutto il mondo. Se si accetta che i Nefilim fossero un lignaggio ibrido, geneticamente superiore per dimensioni e forza fisica, creato per dominare, i resoconti del Nuovo Mondo assumono un significato preciso:
- L’Estrema Corruzione: I Giganti dell’America, superbi e cannibali come i Quinametzin o imponenti come i Patagoni, rappresentano l’estrema degenerazione di questa stirpe. I Nefilim, nati dalla caduta della Santa Stirpe di Set, erano l’incarnazione di una volontà ribelle e ostile agli Esseri Divini.
- I Resti Dimenticati: Le testimonianze dei missionari, con il loro ritrovamento di “ossa gigantesche”, suggeriscono che i Giganti potrebbero aver lasciato tracce anche nel terreno che, in seguito, il pensiero dominante si è prefisso di cancellare, per non inttaccare la storia dell’evoluzione umana di stampo neodarwiniano.
- La Stirpe Dominante: La battaglia tra le stirpi, la Gigantomachia di cui la mitologia greca è piena, non è un mito, ma una memoria genetica di un vero e proprio conflitto per il dominio planetario. Il Nuovo Mondo ha conservato le vestigia di questa battaglia, mostrando come tutte le popolazioni mantennero vivo il ricordo di una popolazione di Giganti ostili che, forse, per un certo periodo dominò la Terra.
L’analisi di queste testimonianze “dimenticate” ci offre la possibilità di guardare oltre la storia ufficiale, riconoscendo in essa la prova di un piano divino e di una caduta che ha lasciato il suo segno più profondo proprio dove pensavamo che la storia dovesse ancora cominciare.
Un mito universale

La presenza di esseri di statura e forza titaniche, spesso in aperta ribellione contro il divino o come incarnazione del caos primordiale. Non è un fenomeno limitato alle cronache ispaniche o ai testi ebraici. Questa figura è un archetipo universale, una traccia di quella che nella protologia che stiamo esplorando è identificata come “stirpe ibrida e corrotta” dei Nefilim e dei Cainiti, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria di quasi ogni civiltà. La loro onnipresenza conferma che la caduta e il conflitto tra le stirpi umane sono stati eventi di portata globale, non semplici leggende locali.
La battaglia tra le stirpi, dunque, è il vero motore nascosto della storia, e il mito dei Giganti ne è la documentazione più diffusa. I Giganti del Nuovo Mondo sono solo un punto di partenza per approfondire un argomento immensamente più vasto.
Ecco le principali tradizioni religiose e mitologiche con un mito legato ai Giganti:
- Tradizione Ebraico-Cristiana (Bibbia e Apocrifi):
- Nomi: Nephilim, Refaim, Anakim.
- Contesto: Ibridi nati dall’unione tra i Figli di Dio e le “figlie degli uomini“. La loro violenza e la loro tracotanza furono la ragione per cui Dio inviò il Diluvio Universale per purificare la Terra.
- Mitologia Norrena:
- Nomi: Jǫtnar (Giganti di Brina e di Fuoco), Ymir, Surtr.
- Contesto: Esseri primordiali che rappresentano le forze caotiche e selvagge della natura. Il mondo (Midgard) nasce dal corpo del gigante Ymir, e il loro conflitto con gli dèi (Æsir) culminerà nell’apocalisse cosmica, il Ragnarök.
- Mitologia Greca:
- Nomi: Gigantes, Titani.
- Contesto: I Gigantes (figli di Gea, la Terra) intrapresero la Gigantomachia per detronizzare gli dèi dell’Olimpo, rappresentando la forza bruta che sfida l’ordine costituito.
- Induismo (Veda):
- Nomi: Daitya e Asura.
- Contesto: Stirpi di esseri potenti, spesso demoniaci, in costante conflitto con i Deva (gli dèi celesti). Simboleggiano l’aspetto ribelle e anti-divino, che in alcuni racconti hanno stature imponenti.
- Mito Cinese:
- Nome: Pangu.
- Contesto: Un gigante primordiale che separò il Cielo dalla Terra. Dopo la sua morte, il suo corpo si trasformò in tutti gli elementi dell’universo, dalle montagne ai fiumi. Una cosmogonia basata sull’immensa figura di un essere preesistente.
- Mitologia Celtica/Gaelica:
- Nomi: Fomori.
- Contesto: Una razza di esseri divini-mostruosi, spesso giganti e deformi, che incarnano le forze della natura selvaggia. E furono i primi a popolare l’Irlanda, scontrandosi con le stirpi successive.
- Tradizione Mesoamericana (Aztechi):
- Nome: Quinametzin.
- Contesto: La razza di giganti che abitò il Messico prima dell’Era del Quinto Sole. Furono distrutti per la loro corruzione e violenza, un parallelo evidente al Diluvio.
Conclusione
Le cronache degli esploratori sui Giganti del Nuovo Mondo, dall’imponenza dei Patagoni al ritrovamento di ossa colossali nel Nuovo Mondo, non sono fantasie. Esse sono la prova storica e archetipica della stirpe dei Nefilim — gli ibridi biblici — la cui presenza ha segnato ogni civiltà, come dimostrano i miti universali sui Giganti. La buona fede dei missionari, che semplicemente registrarono ciò che videro, rafforza la credibilità di questa memoria ancestrale. In un prossimo articolo analizzaremo i veri ritrovamenti archeologici di Giganti, cercando di dare concretezza a questo mito ancestrale.