Se bene sia lieto di constatare che Papa Lione XIV stia cercando di fare riparazione ai danni commessi dal suo predecessore, l‘affermazione che ha fatto in riferimento alla famiglia può essere problematica per varie ragioni:
La famiglia è fondata sull’unione stabile tra un uomo e una donna. ~ Papa Leone XIV
Questa frase si riferisce al fatto che una famiglia, volta alla prole e/o la complementarità degli sposi, necessità di un uomo e una donna. Ciò è corretto. Ma il modello offerto dalla Chiesa cattolica che riguardo la famiglia non è la condizionare naturale della specie umana. O almeno non nel senso stretto del termine. La specie umana ibrida è, infatti, portata per natura ha costituire un nucleo familiare non necessariamente secondo il modello della famiglia tradizionale.
La famiglia naturale?

Esistono moltissimi popoli che basano il loro modello di famiglia sul matrimonio tra un uomo e una donna. Ma in realtà ci sono anche popolazioni che sussistono da sempre senza tali modelli. Prendiamo ad esempio i Na di Yongning, una popolazione asiatica, che adottano un sistema di relazioni e di vita familiare noto come “matrimonio ambulante”. Le donne sono a capo della famiglia. E non essendoci alcuna concezione di “marito”, esse hanno rapporti sessuali piuttosto liberi con qualsiasi altro membro della comunità. Ne consegue che i nascituri non hanno un padre e sono, così, gli zii materni a svolgere un ruolo fondamentale nell’educazione e nel sostentamento dei nipoti. Sono le figure maschili di riferimento nella vita dei bambini. Tale modello è presente anche in alcune popolazioni africane, come nel Madagascar, e dimostra come non sia insito nel genere umano il modello tradizionale di famiglia.
Diversità nella specie umana riguardo il modello di famiglia naturale

“[…] verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà” ~ Genesi 3, 16
Bisogna anche ricordare il mondo musulmano e altre zone dell‘Africa, dove è permessa la poligamia. Un uomo può avere più di una moglie e addirittura delle concubine. In realtà l‘uomo dimostra le sue vere inclinazioni naturali fuori dagli schemi imposti dalla civiltà e della morale religiosa, perché in un contesto, diciamo, “barbarico” da sempre l’uomo con o senza moglie era solito circondarsi di schiave sessuali.
In pratica, la natura ferita dell‘uomo per colpa del peccato originale ha deviato il comportalmento sessuale in ognuno di noi. Per esempio non sono poche le ricerche che hanno individuato la presenza di determinate varianti genetiche che possono predisporre un individuo a comportamenti aggressivi o antisociali, che si riflettono anche sull’affettività e la sessualità. Un altro esempio è quello delle malattie, di qualsiasi tipo: alcuni soggetti hanno una predisposizione genetica verso “malattie genetiche” in senso stretto e “malattie con predisposizione genetica”. Si possono ereditare geni che conferiscono una risposta immunitaria più robusta o una maggiore resistenza a specifiche infezioni. Senza contare le immuneravoli differenze fisiche e psicofisiche che variano da indivuduo ad individuo. Basti pensare alla differenza di altezza e stazza che c’è tra gli esseri umani. Anche la bellezza riveste un ruolo fondamentale nella ricerca del partner.
Siamo tutti “innaturali”!

Noi tutti, dall’etero sessuale fino all’omosessuale, abbiamo inclinazione diverse riguardo la sessualità. Per l’esattezza, essendo la nostra una specie ibrida, è come se ognuno di noi sia una specie a sé, con una natura che non aderisce perfettamente a quella degli altri esseri umani, come invece avviene nel regno animale. Pure tra etero sessuali esistono differenze nel modo di relazionarsi con l’altro sesso, che non sono soltanto il risultato della cultura con cui siamo stati cresciuti, ma anche di un retaggio genetico. Il discorso qui diventa molto più complesso. Il mondo LGTBTIQ ha cercato di classificare i vari orientamenti sessuali, ma la realtà è assai più complicata di un banale glossario sui generi sessuali. Non c’è solo l’aspetto sessuale, in quanto l’uomo differisce per comportamenti e inclinazioni non solo nella sfera prettamente affettiva, ma in molti altri aspetti del comportamento umano che influiscono sul rapporto di coppia.
La famiglia divina

Noi cristiani siamo battezzati e da quel momento diventiamo figli adottivi di Dio. Ma restiamo, in ogni caso, figli degli uomini con tutte le tare e le ferite del peccato originale. Ma se aderiamo agli insegnamenti di Gesù Cristo possiamo ricevere la grazia di aderire non alla “famiglia naturale”, ma a quella “divina”. Cioè, quella prevista per i Figli di Dio. E si tratta davvero di una grazia che ci fa desiderare ardentemente di aderire a quel modello ci viene offerto sia dalla prima famiglia di esseri umani che dalla Sacra Famiglia.
Il principio fondante la famiglia divina è la fedeltà, qualcosa che spesso risulta difficile anche tra i cristiani. Basti pensare alla reazione degli apostoli quando Gesù spiegò loro il matrimonio cristiano:
«Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio».
Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso». ~ Matteo 19 4-11
In difesa della donna

Con la famiglia divina la moglie non è più soggetta al ripudio o ridotta ad una schiava sessuale. Essa ha pari diritti rispetto al marito e questa è una conquista del Cristianesimo. L’uomo nel corso della storia ha sempre cercato di limitare la libertà della donna anche all’interno della civiltà cristiana. Ma il messaggio di Gesù Cristo ha permesso alle donne di affermare la loro uguaglianza politica, economica, personale e sociale dei sessi. Come le lotte delle Suffragette di ottenere il diritto di voto alle donne e il femminismo, quello buono e non ostile alla fede cattolica, che fu necessario per conquistare i diritti delle donne di oggi. In parole povere, il desiderio perverso dell’uomo di ridurre la donna ad un oggetto sessuale è stato in parte sconfitto. Anche se esistono ancora problemi enormi, come la tratta delle schiave. Ovviamente, mi riferisco alla piaga della prostituzione presente in quasi tutto il mondo odierno.
Conclusione

Per quanto sia felice di sentire Papa Leone XIV difenere la famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna, il problema della Chiesa cattolica è di non comprendere che il modello che offre non quello della famiglia naturale o tradizionale, ma qualcosa di molto più grande e alto: la famiglia divina. La vocazione del genere umano è quella di tornare alla condizione di Figli di Dio a tutti gli effetti. Magari non tutti avremo le stesse grazie in merito alla nostra vocazione sponsale, ma resta importante sapere quel è il modello che Dio vuole per tutta l’umanità. Senza questa importante nozione, qualsiasi modello familiare proposto dalla morale cattolica risulterà, per forza di cose, per alcuni semplicemente inaccettabile. Sarebbe ora di offrire alle persone una spiegazione più esauriente riguardo le conseguenze del peccato originale e la nostra condizione di figli dell’Uomo.