La storia dell’uomo è cliclica?

Avevano ragioni gli antichi o i pensetori moderni?

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In molte civilità antiche sia il rapporto con il divino, le celebrazioni religiose che il modo di rapportarsi alla storia era legato dalla convinzione che la storia dell’uomo è ciclica. Si possono fare alcuni esempi, come la dottrina indiana dei cicli cosmici o come miti ciclici delle grandi civiltà amerinde. Mentre in Occidente prevale l’idea che la storia sia lineare: l’uomo cammina su di un sentiero che lo porta in un’unica direzione. Ma anche tra coloro che credono in una storia o in una concezione del tempo di tipo lineare, esistono visioni diverse come l’idea che la storia dell’uomo possa essere discendente o ascendente.

 

Dall’Eden fino all’uomo moderno

 

Nell’arte sacra, tantissime sono le rappresentazioni della “cacciata dal paradiso terrestre”, ma gran parte di esse alludono a un’interpretazione letterale del testo sacro. Invece non si trattò tanto di perdere un luogo, ma più che altro una condizione: l’essere figlio di Dio.

 

La cacciata dall’Eden, in Genesi 3, 23, non va intesa in modo letterale e molte sono le possibili interpretazioni considerate valide. L’unica cosa certa per le tre religioni monoteistiche è che l’uomo più che essere scacciato da un luogo, in realtà, perse la sua relazione con Dio, entrando così in una realtà limitata e dolorosa. Naturalmente abbiamo avuto già modo di affrontare il tema del peccato originale, che vede la storia dell’umanità discendente. Cioè, verso un progressivo allontanamento da Dio. In modo particolare, per il Cristianesimo, abbiamo perso la natura da figli di Dio e siamo rimasti soltanto esseri umani feriti e limitati dalle tare ereditarie, dovute al peccato di Adamo. E più passa il tempo e meno l’uomo è interessato a riconcliarsi con Dio.

 

Alla visione cristiana si opporrà quella dellIlluminismo, dove l’uomo è concepito come qualcosa di indipendente da Dio. Dunque, l’umanità è così la vera protagonsta della storia. La forza delle scoperte scientifiche e lo sviuppo tecnologico, hanno rafforzato questa convinzione. Un progresso umano inarrestabile e proiettato verso una condizione sempre migliore è, ad oggi, la visione più condivisa in assoluta tra gli esseri umani.

 

E se la storia dell’uomo fosse davvero cliclica?

 

La concezione ciclica del tempo e i miti escatologici delle culture indigine delle Americhe sono incredibilmente simili a quelle indioeuropee

 

Al di là di possibili convinzoni religiose e filosofiche, in effetti non è da escludere a priori la possibilità che anche il concetto di tempo ciclico possa, almeno in parte, corrispondere al vero. Prendiamo ad esempio i grandi scovolgimenti della Terra, che si ripetono nella storia del nostro pianeta, e anche ai momenti di morte e rinascita della nostra specie. Cioè, momenti in cui la nostra specie era quasi esistinta, per poi tornare ad essere la più diffusa sul pianeta. Avevamo già affrontato questo argomento con Il Divulio Universale è realmente accaduto? Alludiamo al cosiddetto “bottleneck”, “collo di bottiglia”. Un periodo di drastico calo dell’umanità, per poi aumentare di nuovo in modo esponenziale. Come dimostrato sia dalla stratigrafia che dallo studio sul genoma umano, la nostra specie ha davvero avuto diversi momenti di morte e rinascita. Pertanto, pur restando “lineare”, la storia dell’uomo ha una ciclicità. Cioè, ha avuto momenti di assoluto declino per poi tornera a prosperare o crescere. C’è una ripetizione di alcuni fenomeni all’interno della storia sia umana che della Terra.

 

Un quadro decisamente più complesso sulla la storia dell’uomo ciclica

 

L’immensità e la complessità del cosmo dovrebbero indurci a comprendere che la storia dell’uomo e il suo rapporto con il tempo è assai più complessa di quanto immaginato dall’uomo fino ad ora

 

La storia dell’uomo è ciclica? Non in modo assoluto, ma come abbiamo spiegato riguardo il concetto di ciclicità dalla nostra specie, forse il riferimento alla morte e alla rinascita di un popolo o di una civiltà, ci mostra come possa esserci del vero nell’idea di una storia dell’uomo non lineare. Anche credere che l’uomo abbia perduto una condizione spirituale e/o psicofisica in seguito all’allontanamento da Dio non esclude a priori la possibilità che il progresso scientifico sia un elemento importante per la nostra specie. Dunque, in qualche modo, si tratta di punti di vista diversi che arricchiscono il modo di concepire la storia umana. Naturalmente soltanto quando la storia umana avrà termine sarà possibile capire quale credo o concezione riguardo l’esistenza umana si avvicini di più alla verità.

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