Perché i Figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini

Quale fu l'incidente scatenante del secondo peccato originale?

In tutta la Dottrina cristiana è ribadito che la morte sia fisica che spirituale entrò nel mondo per colpa del peccato di Adamo. Tale peccato, che andrebbe approfindito per poter essere compreso, deformò la natura umana e comportò qualcosa che prima non era prevista per i Figli di Dio: la morte dovuta per malattia, violenza o vecchiaia. Entrambe queste cose rientrano in quella che la Chiesa cattolica definisce concupiscienza. E tutta la concupiscienza altro non è che gli istinti sbagliati ereditati dal peccato originale, rincoducibili al nostro patrimonio genetico.

 

Divinità incarnate

 

Il peccato di Genesi 6 è a tutti gli effetti un secondo “peccato originale”, dove volutamente la stirpe di Set provocò una seconda e più tragica ibridazione con la stirpe dei figli degli uomini

 

Anche se le religioni abramatiche si sono strutturate in un rigido monoteismo, in realtà il testo biblico allude ad esseri divini che videro le loro aspettative di vita estramente ridotte dal peccato di Genesi 6, 1-5. Tal peccato rese anche la natura umana più incline al male, come spiegato in Genesi 6, 5 e Genesi 8, 21. Perché le figlie degli uomini, come spiega anche la tradizione ebraica, altro non erano che le figlie di Caino. Cioè, una stirpe bruta e bestiale, corrotta da un peccato ancestrale. Cioè, dalle tare ereditarie del peccato di Adamo. Genesi 8, 21 rimarca che tali istinti sono evidenti a partire dall’adolescenza. Cioè, a partire dal momento in cui subentrano nell’uomo fortemente gli istinti sessuali e di prevaricazione.

 

Elohim

 

Le ali associate agli Elohim altro non sono che un simbolo della loro natura celeste e divina, mentre per tutto il resto sono raffigurati come esseri umani dalle fattezze perfette. L’angeologia cercherà di ridurli a esseri di puro intelletto, trasformando così il sesto capitolo della Genesi in un vero e prioprio tabù!

 

Termine ebraico piuttosto scomodo, proprio perché mette in discussione una visione della realtà divina prettamente monosteistica. Gli Elohim non erano né alieni né Angeli ma esseri divini che condividevano per costituzione lo Spirito di Dio. Cioè, lo Spirito del Padre da cui furono generati e non creati, perché della stessa sostanza del Divin Genitore. Questo verrà poi detto soprattutto di Gesù Cristo, ma anche gli altri Figli di Dio, pur in una forma minore, erano uniti nello Spirito al Padre. Non erano, per via di quella natura divina, creature, ma vere e proprie divinità incarnate. Create erano l’anima e il corpo immanente. Del resto è consolante sapere che Dio Padre genera Figli e non crea uomini. Questi ultimi sono la conseguenza del peccato di Adamo. Ripeto, prima di proseguire andrebbe approfondito quest’ultimo, il peccato originale, per seguire davvero il discorso legato ai Figli di Dio. La cosiddetta “dormizione” dei Figli di Dio rappresenta un fatto prodigioso che permetteva di tornare nella realtà ultraterrena senza conoscere la morte.

Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati. ~ 1Corinzi 15, 21-22

Ed essi, non conoscendo né morte né vecchiaia, apparivano ai figli degli uomini come vere e proprie divinità immortali.

 

L’incidente scatenante sconosciuto ai più

Perché i Figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini?

Ma se quel popolo era virtualmente immortale che motivi poteva avere per mischiarsi con quello degli uomini discententi di Caino? L’incidente scatenante non lo troveremo di certo al di fuori della Genesi mosaica. Tra il peccato di Adamo e la storia di Genesi 6 troviamo un altro racconto, che non viene riportato nella Sacra Scrittura senza motivo. Esso è, infatti, quellincidente scatenante che provocò i fatti dei capitoli successivi. Si tratta della storia di Ada e Zilla:

Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Zilla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. Lamech disse alle mogli: Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l’orecchio al mio dire: “Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette“. ~ Genesi 4, 19-26

 

Capire un testo ermetico

 

 

Il testo è decisamente ermetico, cioè di difficile compresione se non si è dotati di precise chiavi di lettura. Nel nostro caso le chiavi di lettura ce le offre la Genesi Biblica di don Guido Bortoluzzi. Innanzittutto apprendiamo che la “scalfitura” che indusse Caino ad uccidere un ragazzo per un livido è la mela che Abele lanciò al fratello per gioco. Quest’ultimo prese l’occassione per uccidere Abele in assenza di Adamo. Se Lamech dev’essere vendicato molto di più, ben rimarcato con quel “settanttasette”, ne deduciamo due cose: prima di tutto Lamech non era un Figlio di Dio, ma apparteneva alla stirpe di Caino. In secondo luogo, se apprese tale racconto da Ada e Zilla molto probabilmente queste due erano Figlie di Dio rapite e prese come concubine da Lamech. Il desiderio di vendetta ci fa anche capire che quest’ultimo fu ucciso o gravemente ferito da un Figlio di Dio. O comunque, mal sopportava la superiorità spirituale e psicofisica della stirpe di Set.

 

Inoltre, notiamo con Ada e Zilla che la stirpe di Lamech fu la prima – tra i figli degli uomini – ad apprendere concetti come la musica, il lavorare i metalli e l’allevamento. Quindi un vero salto di qualità in una popolazione che prima era all’oscuro di queste conoscenze. Tutte cose, invece, scontate per un Figlio di Dio.

 

La stirpe di Lamech

 

L’Homo di Neanderthal è solo una delle infinite combinazioni di uomini ibridi nate come conseguenza di Genesi 6. La violenza che caratterizza i figli degli uomini, noi inclusi, fu determinante rispetto il confronto con gli ultimi Elohim

Dunque, la nascita di una stripe, come quella di Lamech, con maggiori caratteri dei Figli Dio, per colpa della prole nata da Ada e Zilla, rappresentò un serio problema per la stirpe di Set. Inoltre, i Figlio di Dio erano esseri divini che videro nel rapimento delle fanciulle della stirpe di Set un’ignomia da vendicare con la spada. Ecco spiegato perché Lamech aveva un certo risentimento nei confronti degli Elohim.

Perché i Figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini?

Pertanto, il rapimento di Figlie di Dio e la conseguente nascita di una stirpe cainita più pericolosa, determinò i fatti di Genesi 6, 1-5. In un secondo momento, le unioni tra Elohim e figlie degli uomini furono dovute anche dal desiderio di avere schiavi più forti e intelligenti da mandare armati contro il resto della stirpe di Caino. Naturalmente la nascita dei cosiddetti Nefilim, come ben spiegato da gran parte delle gigantomachie presenti in ogni tradizione religiosa del globo, si rivelò fatale per i Figli di Dio che crearono una stirpe nemica assai peggiore, che si ribellò a loro in un secondo momento.

 

Conclusione

 

Perché i Figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini? Semplificando molto, i Figli di Dio o gli Elohim, tentando di creare schiavi più abili, si esistinsero con la comparsa, sempre più numerosa, di popoli ibridi sempre più forti, numerosi e intelliggenti grazie alle unione miste tra la stirpe di Set e quella di Caino. Anche se probabilmente una parte dei Figli di Dio non cercò mai di mischiarsi alla stirpe dei figli degli uomini, con il passare del tempo, il loro numero si assotigliò a tal punto da estinguersi sul piano immanente. E questo dev’essere avvenuto in un tempo davvero ancestrale, tanto che oggi non abbiamo molti resti fossili associabili agli Elohim. Anche se questa parte del discorso meriterebbe un articolo a parte, dedicato all’archeologia.

 

Per coloro che fossero interessati, la storia di Ada e Zilla è approfondita nel racconto illustrato La storia del Figlio – Le origini del male.

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