Gesù svela agli ebrei un dato importante:
Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». ~ Matto 19, 4-6.
Quest’affermazione di gesù non è soltanto un espediente per enfatizzare l’importanza del sacramento del matrimonio, ma con le odierne conoscenze scientifiche sembra proprio che questo un passo sia da prendere alla lettera.
Uno studio che conferma l’interpretazione biblica: diventare una sola carne in seguito a un rapporto sessuale completo
Il 23 giugno 2017, YourNewsWire.com ha pubblicato un articolo (“Women Absorb and Retain DNA from Every Man They Have Sex With”) in cui si affermava che “un nuovo studio” dimostra che le cellule trasferite da un uomo a una donna durante il rapporto sessuale si integrano nel corpo di quella donna dopo il sesso. Ogni singola volta.
In realtà, però, quello studio (che è stato pubblicato su PLOS ONE nel 2012, nonostante sia stato presentato come “nuovo” nel 2017) ha dimostrato per la prima volta la presenza di cellule maschili geneticamente distinte nel cervello di donne (che erano state esaminate in autopsia). L’esistenza di cellule maschili nel corpo delle donne, in generale, non è una novità. Come discusso in un post sul blog di PLOS ONE che descrive lo studio del 2012, la loro presenza è tipicamente attribuita a cellule provenienti da un feto maschio di una gravidanza precedente.
Il chimerismo
L’idea di due popolazioni geneticamente distinte di cellule, o del loro DNA, che risiedono in un unico individuo non è nuova. Si chiama microchimerismo. […] Il chimerismo medico si verifica dopo una trasfusione o un trapianto e può seguire una gravidanza. I nostri microbiomi, i batteri al nostro interno, sono più simili a ospiti che a parti del corpo.
[I gruppi di ricerca responsabili dello studio del 2012] hanno trovato sequenze di DNA del cromosoma Y in diverse regioni del cervello nei vetrini autoptici di 37 donne su 59. Il DNA liberato dalle cellule fetali può provenire da diverse fonti: bambini, feti che non sono mai nati, fratelli maggiori o gemelli. Sia il DNA dei figli che quello delle figlie partecipano a questo “traffico feto-materno”. Ma c’è altro.
Un fenomeno già conosciuto da tempo
Come è noto per chi pratica l’allevamento dei cani, le femmine che si sono accoppiatte con cani meticci o di altre razza di cani, non producono più una cucciollata “pura”. Tale fenomeno, naturalmente, è valido per ogni specie, genere umano incluso. La femmina che ha partorito una prole da diversi individui, sviluppa un DNA “chimerico”, ossia riceve inserzioni di DNA del figlio che ha generato. Si è notato che avviene lo stesso anche da partner occasionali, senza necessariamente dover generare una prole.
Conclusione: diventare una sola carne
Ovviamente trattandosi di un argomento un po’ “scomodo”, che richiede una certa sensibilità, soprattutto per il ruolo della donna, tali studi in merito sono stati resi poco noti, proprio perché andrebbero a confermare come certi valori morali nell’ambito della sessualità non siano solo frutto di tabù, moralismo o precettismo religioso, ma partirebbero da ragioni ben più concrete di quanto possiamo immaginare. Gesù suggerisce questo: che due persone, una volta unitosi carnalmente, diventano una sola carne. Questo, al di là del credo cristiano, è confermato dai dati scientifici.
Naturalmente Dio può bypassare qualunque situazione di peccato e anche una donna che ha avuto molti partner occasionali, con cui ha avuto rapporti sessuali completi, non protetti, grazie al sacramento del matrinio può diventare una sola carne con l’uomo che ha scelto di amare per il resto della vita.