Lilith: la prima Eva

La figura di Lilith è fondamentale per comprendere le dinamiche del peccato di Adamo e della nascita delle due stirpi umane: i Figli di Dio e la stirpe degli uomini. Ma per quanto tale figura sia importante, nel Cristianesimo la figura di Lilith, “prima Eva”, non è parte della Dottrina cristiana.

 

Un demone dell’antichità

 

Lilith
Lilith sarebbe sia il serpente che la “donna” tentatrice, da non confondere con la prima donna del tutto estranea al peccato di Adamo

Lilith è un demone delle tempreste ed altre calamità, presente nelle religioni mesopotamiche dal III millennio a.C. e oltre. Si crede erronemente che tale figura sia stata acquisita dalla spiritualità ebraica, durante l’esilio babilonese. Tuttavia, la tradizione orale ebraica è strettamente ancorata a quella scritta, quasi come se fossero l’una complementare l’altra. Probabilmente la figura della “prima Eva” fu associata alla Lilith della tradizione babilonese e, in seguito, considerata anch’essa una sorta di demone. Del resto, la tradizione orale ebraica considerava Lilith come una figura nefesta non solo per Adamo, ma per tutta l’umanità.

 

Nei fatti Lilith fu davvero un demone per il primo uomo, Adamo. Difatti nel Talmud così è scritto riguardo i figli generati da Adamo e Lilith:

«in tutti quegli anni [130 anni dall’espulsione dal giardino dell’Eden] durante i quali era bandito, Adamo generò fantasmi e demoni maligni e demoni femmina» ~ ‘Erubin 18b

Negli ultimi secoli, nelle leggende ebraiche, la figura di Lilith verrà considerata alla stregua di un demone. Si narra che aggredisse i bambini maschi prima della circoncisione, come ricordo della sua attrazione per i genitali di Adamo. Infatti, senza Lilith non sarebbe nata la stirpe di Caino. Quest’ultima, non a torto, è nell’immaginario collettivo composta da bruti ed esseri quasi animaleschi, che non riescono a stabilire un rapporto con Dio. L’unione della stirpe di Santa Set con quella di Caino segnerà per sempre la corruzione dellumanità e la scomparsa dei Figli di Dio dalla Terra (Genesi 6, 1-3)

 

Come abbiamo già spiegato in altri articoli come “Perché i Figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini“, l’unione tra la stirpe di Set e quella di Caino fu a tutti gli effetti la massima conseguenza del peccato originale.

 

La vera identità di Lilith

 

Secondo la Genesi Biblica, Lilith aveva un aspetto ominide, con fianchi stretti, ma priva di pelo. Possedeva capelli scuri, lunghe orecchie che pendevano verso il basso, canini prominenti e un muso schicchiato con fosse nasali scoperte. Il suo volto sembrava, per molti aspetti, quello di un serpente. Forse Mosè la soprannominò così per far comprendere al lettore l’aspetto della “tentatrice” di Adamo

Presulbilmente Lilith era una femmina preumana, geneticamente simile alla specie umana, creata per portare in grembo i primi due esseri umani. L’idea che la prima coppia umana nasca dal nulla, già adulta e non è uno scenario realistico. Come Maria Santissima e Gesù Cristo, anche i primi due figli di Dio dovettero nascere in seme allinterno di grembo che non rigettasse il feto. Questo lo dice la Genesi Biblica di don Guido Bortoluzzi, ma è possibile arrivare alla medesima conclusione anche senza aver letto il libro del prete bellunese.

 

Se infatti Lilith generò Caino e demoni simili a lui, mentre con la vera prima donna generò Abele e Set, se ne può dedurre che Adamo cercò di affrettare i tempi, cercando di generare Figli di Dio con la femmina preumana che lo aveva dato alla luce e che aveva, in seguito, partorito per opera di Dio – che creò lo zigote della Donna – la sposa di Adamo. L’ipotesi è che avendo visto nascere da Lilith la prima donna, Adamo pensò erroneamente di generare altri suoi simili senza l’intervento dello Spirito di Dio.

 

Secondo la loro specie

 

L’Eden non va confuso con un luogo, in qunato rappresenta la condizione in cui si trovava l’umanità. Perdendo la perfezione delle origini, l’umanità fu incapace di stare in relazione con Dio e tutta la Terra diventò un deserto spirituale

 

Nel primo capitolo di Genesi 6, 1 viene ripetuto per ben tre volte che ciò che fu creato si riprodusse secondo la propria specie, come a rimarcare che nel testo mosaico qualcuno più avanti non farà la medesima cosa. Adamo infrangerà tale divieto, «il frutto proibito», portando alla possibilità dell’ibridazione tra la specie ominide antecedente a quella umana e la stirpe dei Figli di Dio. Invece, diversarmente da come viene riportato nella Dottrina cattolica, la corruzione dell’umanità fu totale non con il peccato di Adamo. Ma soltanto nei fatti narrati in Genesi 6. Infatti il Signore dice:

«Il mio spirito non resterà sempre nell’uomo, perché egli è [solo] carne.» ~ Genesi 6, 3

Persa la capacità di poter accogliere lo Spirito di Dio in noi, tutta l’umanità divenne, come dice anche il Salve Ragina, esule perché figlia di Eva. Cioè, di Lilith. L’umanità cadde in uno stato bestiale che solo dopo una lunghissima selezione naturale arrivò alla condizione “recuperabile” detta “Homo sapiens”, in attesa di un Redentore: Gesù Cristo.

 

Caino e Lilith

 

La morte di Abele sarebbe dovuta all’invidia che Caino provava nei confronti del fratello ancora fanciullo, che assomogliava perfettamente ad Adamo. Si trattò di un atto feroce, dettato dalla bestialità di cui era vittima il primo uomo ibrido.

 

Bisogna precisare che l’ibridazione della specie umana fu possibile solo con Caino che possedeva 46 cromosomi e con Lilith che ne possedeva 47. Essi, dopo essere stati cacciati da Adamo, generarono una stirpe ominide simile a quella a cui apparteneva la preumana. Per tale motivo la stirpe di Caino appartiene solo ad Adamo, mentre quella di Set appartiene alla Donna che non peccò né tentò il proprio sposò come erroniamente si crede. La tentrice fu Lilith, ma soprattutto il principale tentatore fu l’io di Adamo. Il testo segue con la profezia delle due stirpi incontrapposizione:

«Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.»~ Genesi 3, 15

 

Conclusione

 

La cacciata dal paradiso terrestre avvenne per davvero, nello specifico, con Caino e Lilith che furono allontanati dai territori abitati dalla prima famiglia di Figli di Dio. Ma è opportuno aggiungere che, in una qualche misura, il “paradiso terrestre” è tutta la Terra prima della propagazione del peccato originale

 

La Lilith del Talmud e quella della Genesi Biblica sembrano coincidere perfettamente, delinendo un quadro dove il peccato di Adamo fu capace d’inttaccare tutta la futura umanità, perché, come aveva inutito anche Sant’Agostino d’Ippona, la concupiscienza è di natura ereditaria: l’incocrio tra gli Elohim e i figli degli uomini. La sovrapposizione dei due pool genici diede origine alle molte malattie di cui soffriamo, come le sindromi cromosomiche, le malattia autoimmanutarie, lepatologie oculari e le forze immanutarie fortemente indebolite rispetto al resto del regno animale. Ma ben peggiori furono le inclinazioni al peccato alla «Spirito ha desideri contrari alla carne», come sosteneva San Paolo di Tarso in Galati 5.

 

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